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La lezione del freddo - Roberto Casati

In New Hampshire, dove l'autore si trasferisce con la famiglia per una collaborazione universitaria, l'inverno è vero inverno. Cinque mesi di freddo, isolamento e silenzio: la neve è una distesa bianca impenetrabile, in casa ci si scalda con la legna, assediati da scoiattoli insaziabili e qualche orso di passaggio. Il freddo è protagonista di ogni aspetto della vita, come un'avventura coinvolge tutta la famiglia, sia negli aspetti pratici, come ad esempio non fare congelare il cane chiuso in macchina o staccare la lingua di una delle bambine dalla barra di ferro gelato dell'altalena, sia nelle riflessioni che tante ore trascorse in casa rendono via via più profonde. Bisogna comunque sforzarsi di uscire, di tenersi in attività, per evitare la cabin fever, il "mal di capanna", l'apatia che annulla.

L'autore, filosofo delle scienze cognitive, trasforma l'esperienza del freddo in un modo di essere e di pensare: estrema semplicità e sincerità con se stessi e la natura, come il passaggio nella neve lascia orme che non si possono nascondere. In questa dimensione, il freddo non è mai nemico, ma un maestro da conoscere e assecondare, addestrando le mani e la mente.

Il vero freddo, al quale non siamo più abituati, forse si perderà per sempre con il riscaldamento globale. Ed allora ecco la lezione del freddo: "voglio esplorare il freddo banale e quotidiano, snidarlo prima che scompaia dal nostro orizzonte, portare una testimonianza che potrà anche venir interpretata come un appello a tenercelo stretto".

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